Imbrattano nottetempo il piano terra del Liceo Scientifico La Mura di Angri con creolina ed oli di risulta, scuola chiusa per la terza volta in pochi mesi. Continuano gli atti vandalici alla struttura di via Monte Taccaro, dove il sistema di allarme non sembra scoraggiare chi, approfittando del favore delle tenebre, riesce ad introdursi nella struttura dedicata alla memoria di don Carlo La Mura, un educatore esemplare per questa città, e ad imbrattare pavimenti e pareti con creolina ed oli di risulta, il cui mix genera un olezzo difficilmente descrivibile. Intorno alle 3 di notte, è stata la vigilanza notturna intenta al solito giro di perlustrazione ad avvisare il dirigente scolastico, Pasquale Esposito, ed i collaboratori scolastici dell'istituto superiore angrese.
Esposito si è immediatamente recato sul posto, verificando di persona come, forzando una finestra del piano terra, ignoti si fossero introdotti nell'istituto, sporcando tutti gli ambienti del piano sottostante, dai corridoi ai muri, con un liquido poi identificato in miscela di creolina ed oli di risulta. Ed ieri mattina, gli operatori scolastici hanno avuto il loro da fare per ripulire corridoi e mura da questo liquido dall'odore insopportabile, mentre le aule venivano chiuse e gli alunni tornavano nelle proprie case. Le operazioni di pulizia si sono potute concludere soltanto nella tarda mattina, e già stamattina potranno riprendere regolarmente le lezioni.
Sul posto, ieri mattina, si sono recati per i rilievi del caso la dirigente dell'Asl, Valeria Tedesco, il dirigente dei servizi scolastici del Comune, Pasquale Pisanti, il comandante dei vigili urbani, Rosario Cascone, ed il neoeletto Sindaco, Pasquale Mauri. È già la terza volta in meno di sei mesi che il Liceo viene "visitato" e vandalizzato. Nella notte tra il 29 ed il 30 ottobre, a finire imbrattato dalla creolina furono i corridoi e le pareti dei primi due piani, rendendo inagibile l'istituto per i successivi due giorni. Negli stessi giorni, nei pressi dello stesso istituto, sito nella zona pedemontana dove insistono ancora oggi i prefabbricati leggeri dal sisma del 23 novembre 1980, venivano ritrovati venti pannelli di grandi dimensioni di eternit.
Il dirigente Esposito sporgeva denuncia alle autorità per la presenza del materiale pericoloso, che veniva ricoperto ed isolato con transenne. Neppure il tempo di registrare le lamentele degli alunni per il persistere dell'olezzo da creolina e predisporre un urgente ed ulteriore intervento di pulizia e disinfettazione dei locali, che nella notte tra il 4 ed il 5 novembre i vandali tornavano in azione, focalizzando la propria azione nell'imbrattare le aule del primo piano, dove sono ubicati anche gli uffici della segreteria e della presidenza.
Anche in quel caso, due giorni di riposo forzato per insegnanti ed alunni. Poi, cinque mesi di tregua prima del nuovo atto vandalico dell'altra notte, che ripropone all'attenzione generale il problema del vandalismo in una zona periferica dove sin dal suo insediamento, la struttura donata dalla Croce Rossa ad uso istituto scolastico ha rappresentato un presidio di legalità ed un punto di riferimento anche per i "ragazzi difficili" del quartiere. francesco rossi