Esorcizzata la paura della retrocessione già da tempo, alla fine di Angri Turris è stata una festa e tutti a rincorrere i calciatori per la classica conquista di fine anno della maglietta. A fine gara, mettendo per un attimo da parte le paure del prossimo futuro, i tifosi o almeno quei pochi che stoicamente hanno creduto nelle possibilità tecniche dei ragazzi in maglia grigiorossa hanno elargito applausi per tutti, una forma di ringraziamento per una salvezza più volte messa in discussione per le note vicende.
Alle 15, al Novi si è recitato l’ultimo atto di un campionato che non è riuscito a concretizzare per svariati motivi quanto era nelle previsioni della società. La parola fine al campionato oramai era già stata scritta da qualche domenica grazie al pareggio interno ottenuto contro l’Ischia che sancì la permanenza dei grigiorossi per la decima volta consecutiva nell’albo della quarta serie. È stata comunque una impresa per il tecnico Criscuolo riuscire a concretizzare il minimo obiettivo tra tanti sacrifici e difficoltà.
A lui e principalmente ai calciatori va il ringraziamento dei resti di una tifoseria che imperterrita ha continuato ad inseguire un sogno ancora una volta svanito. Un grazie comunque va alla dirigenza e a Varone in particolare per essere stato il salvatore dei colori sociali in estate e il cui progetto non è stato sposato da altri imprenditori, lasciandolo solo tra mille difficoltà. Angri Turris è stato quindi l’epilogo di un campionato diviso in due parti sostanzialmente opposte con un girone di andata da incorniciare; con la conquista di 28 punti, e un ritorno decisamente da mandare in soffitta al più presto coronato solamente con la conquista di 12 punti tanti da poter garantire la salvezza.
Con le due formazioni ormai in zona di classifica tranquilla, vi erano tutte le premesse per assistere ad una gara senza tatticismi e se solo nelle gambe dei grigiorossi ci fosse stata più benzina certamente si sarebbe assistito ad uno spettacolo di alto livello tecnico. Alla fine è arrivata una sconfitta che visti i valori in campo rappresenta una autentica ingiustizia. Finalmente è finita, esordisce il tecnico dell’Angri Criscuolo, ma voglio ancora una volta ringraziare questi ragazzi per quello che hanno dato per la maglia grigiorossa, senza dimenticare la dirigenza che mi ha voluto in panchina dandomi la possibilità di realizzare il sogno di tutti gli angresi allenare l’Angri Calcio. Abbiamo fatto un ottimo girone di andata, bel gioco e attaccamento alla maglia.
Anche oggi nonostante non ci siamo allenato da due mesi abbiamo espresso una buona gara; ma quando non ci sono le condizioni ideali per fare calcio è già un miracolo esserci salvati. Spero che il prossimo anno ci siano condizioni migliori. Nella seconda parte del campionato ho dovuto fare di necessità virtù mantenendo inalterati gli equilibri interni per non vanificare tutto il lavoro svolto in precedenza. Non è facile giocare in un campionato importante come la D nelle nostre condizioni e solo grazie ai ragazzi che si è potuti scrivere la parola salvezza anche quest’anno. Voglio ringraziare, continua il tecnico, anche quei pochi tifosi che sono rimasti fedeli all’Angri seguendoci anche in trasferta e non lasciandoci mancare il loro calore. Un grazie particolare lo voglio fare conclude Criscuolo a tutti i dirigenti a cominciare da quelli che hanno creduto nelle mie qualità prima in veste di direttore sportivo e poi in quelle di allenatore. Il futuro? Ora è tutto da scrivere conclude il tecnico che lascia trasparire dalle sue dichiarazioni una delusione palpabile e un malinconico arrivederci.
Mister Mandragora traccia il bilancio di un anno condotto a fasi alterne, non ci dimentichiamo il sofferto cammino della Turris che al pari dell’Angri hanno pagato oltre misura i problemi che hanno affitto le società. Oggi, continua il tecnico dei corallini, avevo detto ai miei ragazzi di chiudere in bellezza e loro non mi hanno deluso. Dopo la rete di Russo abbiamo amministrato il vantaggio e al contrario di altre società non abbiamo infierito per rispetto dei grigiorossi in evidente difficoltà di preparazione. Al di là del risultato, continua Mandragora, mi è piaciuto il finale di campionato della Turris e me lo godo.
Ora il futuro della Turris è tutto nelle mani del presidente che a chiare lettere ha dichiarato di non voler continuare da solo, vuole un aiuto da parte degli imprenditori locali, per quanto riguardo il mio futuro attendo le decisioni della società, credo di aver centrato l’obiettivo prendendo la Turris dalla penultima posizione portandola già ad alcune giornate dalla fine, conclude il tecnico, ad una salvezza importante e dimostrando a tutti che quando le cose sono messe al posto giusto a Torre del Greco si sa fare anche calcio. Vincenzo Vaccaro