All'Officina delle Idee, in corso Italia18 ad Angri, il prossimo 19 maggio alle ore 20.00
la grande muraglia e la porta
Due monaci zen camminavano alla volta del monastero di Marijja Khan. Il cammino li condusse dinanzi una porta chiusa di una grande muraglia, la cui altezza e lunghezza si perdeva alla vista. Al di là della muraglia continuava il cammino per il monastero. Il primo monaco tenta di aprire la porta, senza riuscirci. Il secondo prova a sua volta, con uguale esito. La porta è sbarrata. Il primo monaco comincia a disperarsi al pensiero che non avrebbero potuto proseguire il cammino. In preda alla sua disperazione urla e batte i pugni chiusi contro la porta sbarrata. A un tratto si accorge che il compagno non c’è più.
Ancora più disperato, per essere stato abbandonato dal compagno, piange la sua desolazione. Giunge la notte, senza luna, gelida, immobile e silente. Il monaco, piangendo come un bambino, invoca la morte che ponga fine al suo dolore. In preda al panico e al pianto, prostrato, s’addormenta. Il mattino seguente, al suo risveglio, il monaco, con grande meraviglia, vede la porta spalancata e il suo compagno, al di là della soglia, che giocherella con una grossa chiave di ferro.