Il calcio ad Angri? Un rebus! Come da tradizione la fine del campionato coincide con la solita ridda di voci che alimentano le calde giornate dei tifosi grigiorossi. Nel corso del campionato il tandem Varone-Cerchia ha ribadito la volontà di passare la mano lasciando ad altri appassionati il compito di guidare la società del cavallino rampante che il prossimo settembre dovrebbe prendere parte al decimo campionato consecutivo di serie D.
Un primato figlio della volontà dei tanti dirigenti che, con alterne fortune, si sono avvicendati negli anni. Il massimo torneo dilettantistico rappresenta una vetrina importante per la città doriana e la dispersione di risorse economiche e umane potrebbe significare il declino definitivo del calcio angrese.
Varone ha rimesso il mandato nelle mani del sindaco cui è stato affidato l’ingrato compito di trovare imprenditori disposti ad investire nel calcio. Un’impresa ardua, ma non impossibile considerato che nella maggioranza di governo figurano esponenti legati a doppio filo con il mondo del calcio.
I consiglieri Selvino, Russo e Conte hanno una discreta conoscenza dell’universo calcistico e potrebbero essere validi supporti al Primo Cittadino nell’individuare imprenditori disposti ad intraprendere una nuova avventura. Il governatore cittadino è apparso fiducioso: “Ho raccolto l’invito del presidente Varone – afferma il sindaco Mauri – che mi ha palesato le sue difficoltà economiche per proseguire nella guida della società di calcio anche per il prossimo campionato. Mi sono, pertanto, da subito attivato con l’obiettivo di trovare un’adeguata soluzione alla vicenda, iniziando a contattare alcuni imprenditori locali e non, con i quali mi incontrerò nel corso di questa settimana per verificare l’interesse ed eventualmente le loro disponibilità nel risolvere la crisi societaria. Farò tutto quanto è nelle mie competenze per dare un futuro alla squadra dell’Angri”.
Il futuro dell’Angri è a rischio soprattutto perché i nuovi dirigenti dovranno farsi carico di spese di gestione considerevoli poiché ci sarà da rinnovare per larga parte il parco calciatori e trovare l’intesa con l’Amministrazione comunale circa il contenzioso per il pagamento del fitto delle strutture relativo agli anni passati. L’ipotesi di cedere il titolo sportivo ad altre città è pura fantasia!