“E’ giusto che l’amministrazione comunale faccia rispettare le regole, ma è altrettanto vero che dovrebbe garantire spazi pubblici ai bambini per farli giocare”. L’appello di alcune mamme si scontra con la decisione adottata dal Primo cittadino che ha messo una serie di divieti che limitano oltre misura i giochi dei bambini angresi in Villa Comunale. Off-limits biciclette, palloni e skate-board. L’area verde posta nel centro città da decenni era utilizzata come spazio aperto in cui i bambini potevano dar sfogo alla loro esuberanza attraverso giochi e attività ludiche.
Con l’ordinanza emessa dal Sindaco, Pasquale Mauri, tutto questo non è più! La presenza di alcuni agenti della Polizia Locale garantisce controllo fino alle ore venti, ma ormai la villa si è semplicemente trasfomata in un dormitorio con i bambini che girano alla larga dall’unico punto sicuro della città e con i genitori che manifestano il malcontento nei confronti del Primo Cittadino. La decisione di precludere alcune attività in villa ha, di fatto, generato lamentele e discussioni animose.
“Il Sindaco ci dica dove possiamo portare i nostri bambini a giocare – afferma una mamma seduta nel cuore dei Giardini di villa Doria – ci faccia sapere quali sono gli spazi che ha riservato ai bambini garantendo la sicurezza e soprattutto la pulizia delle aree preposte, ammesso che ci siano sul territorio”. La questione parchi gioco torna d’attualità dopo le polemiche innescate dalla mancata condivisione da parte dell’amministrazione comunale di alcune proposte sollevate dal comitato di genitori “Angriattiva” che nei giorni passati aveva rimarcato la sordità del Sindaco difronte alle esegenze delle fasce più giovani.
L’edificio dell’asilo nido comunale sarà ristrutturato per accogliere uffici comunali e servizi di segreteria della scuola media “Opromolla”, piuttosto che continuare ad essere destinato ad attività per i bambini. In effetti sul territorio angrese non esistono spazi attrezzati all’altezza. Poche aree, tenute male, prive di sicurezza e soprattutto chiuse nelle ore pomeridiane.
Qualche mese fa un bambino, Mirco, sette anni, aveva inoltrato presso le redazione locali una lettera aperta: “Caro direttore so che hai detto al nuovo sindaco Mauri che molti bambini hanno chiesto di potere tornare a giocare sulle giostrine del parco della scuola, anche io vorrei giocare sulle giostrine che qualche signore cattivo ha rotto. Ti prego diglielo tu al sindaco che voglio giocare e non voglio sempre stare a casa…››.
Una richiesta di una semplicità disarmante, che rende impotente davanti a tutte le possibili congetture fatte durante la campagna elettorale. Grandi opere, strade comunicanti, ponti, palestre, anfiteatri sotto le montagne, ma i bambini normali chiedono anche cose normali: di potere giocare nei loro spazi, rubati dal tempo e dall’inciviltà dei vandali e da qualche decisione discutibile griffata dal Sindaco.