Micro discariche in ogni angolo della città e una raccolta differenziata che stenta a decollare. Il territorio angrese continua ad essere disseminato di rifiuti di vario genere con sacchetti in ogni angolo della città che fanno bella mostra a tutte le ore della giornata. Il lavoro dei dipendenti della società Angri Eco Servizi è vanificato dall’indisciplina di tanti cittadini che continuano a non rispettare gli orari e i giorni per il conferimento dei rifiuti. Gli appelli partiti anche dai pulpiti delle chiese cittadine non stanno sortendo alcun effetto e Angri continua ad essere un paese colmo di sacchetti e di spazzatura.
Le micro discariche sono distribuite sul territorio ma a segnare il passo sono soprattutto le zone di periferia come il quartiere Alfano e la zona a valle della via nazionale, dove è facile scontrarsi anche con rifiuti ingombranti che da varie settimane dimorano in zona.
“Non riusciamo a capire perché in questa strada – commenta un cittadino residente a valle della via nazionale – i rifiuti vengono raccolti a singhiozzo, in alcuni punti ci sono addirittura materassi e carcasse di televisione”.
Le percentuali di raccolta differenziata nel comune doriano sono lontane anni luce rispetto ai dati registrati sotto la gestione dei sindaci Umberto Postiglione e Giuseppe La Mura. Negli anni 2005-2006, gestione La Mura, l’ente comunale fu premiato presso il ministero dell’ambiente con il titolo di “comune riciclone” con una raccolta differenziata che in percentuale superava il quaranta per cento.
L’emergenza del 2008 ha vanificato il proficuo lavoro degli ex amministratori angresi facendo crollare vertiginosamente la percentuale di raccolta. Il metodo di attuazione della raccolta dei rifiuti continua a generare grossi dubbi nonostante l’enorme mole di lavoro prodotta dagli operai della municipalizzata.
Ad alimentare la polemica anche un gruppo di farmacisti locali che avrebbe chiesto al sindaco e all’assessore all’ambiente D’Antonio di dotare gli esercizi farmaceutici di particolari contenitori dove consentire il desposito di farmaci scaduti, una richiesta rimasta, finora, inesaudito dai vertici del Comune.