Settantamila euro dal pagamento della tassa per i passi carrabili degli angresi. A tanto ammonta la reintroduzione di una gabella che era sparita nel lontano 1995, e che lo scorso anno il commissario prefettizio del Comune di Angri, Bruno Pezzuto, ha reintrodotto con il regolamento allegato alla delibera numero cinquanta del dieci febbraio 2010 nel tentativo di rimpinguare le asfittiche casse comunali, unitamente ad altre iniziative quale la dismissione di proprietà di pertinenza dell'Ente.
Gli addetti della Soget, la società che gestisce le imposte per conto del Comune (dai diritti di affissione alla pubblicità, passando per l'occupazione di suolo pubblico), che ha sede a Pescara e come responsabili di zona Christian De Feo e Guido Del Sozzo, hanno per buona parte del mese di gennaio censito e rilevato fotograficamente tutti i passi carrabili presenti nelle 167 strade angresi, per un totale di un migliaio «passi carrai» (come si appellano nel gergo comune).
Due le tariffe applicate al metro lineare: nove euro e venticinque centesimi per i passi carrabili a raso con l'esposizione dell'apposito cartello con tanto di numero di autorizzazione e data del rilascio; diciotto euro e cinquanta centesimi (il doppio) invece per i passi con interruzione, avallamento o rampe. Nessuna tassa invece per i cittadini il cui passo carrabile è sì a raso, ma non espone alcun cartello.
Allo sportello di via Concilio si sono affollati numerosi cittadini che chiedevano spiegazioni sulla reintroduzione della tassa, che era stata estinta a metà anni Novanta con un'apposita delibera, ed i sindaci che si sono succeduti a Palazzo Doria prima e nella sede comunale di via Semetelle poi, non hanno più ripristinato, fino alla decisione del commissario che ha preceduto il sindaco in carica, Pasquale Mauri.
Da una stima complessiva, entreranno sotto forma di pagamento previo bollettini postali all'incirca settantamila euro. Conclusa la rilevazione per i passi carrabili, inizia invece in questi giorni «la revisione generale della numerazione civica esterna, della toponomastica stradale e degli edifici». Francesco Rossi