L’agenda della giustizia per la vicenda Soget segna un nuovo, importante appuntamento, quello del 26 ottobre, quando il Tribunale del Riesame di Salerno dovrà decidere sull’appello proposto dalla Procura di Nocera Inferiore dopo il rigetto da parte del gip di una richiesta di custodia ai domiciliari per il sindaco di Angri, Mauri.
Il primo cittadino, difeso dall’avvocato Gugliemo Scarlato, è stato appena raggiunto dall’avviso di conclusione delle indagini (insieme alla rappresentante legale della Soget, Maria Piccoli, coindagata quale corruttrice nell’accusa in concorso) potrebbe chiedere l’interrogatorio, come già proposto in una fase precedente dell’inchiesta. Una istanza prevista dalla normativa, che dà la possibilità all’indagato, una volta notificato il provvedimento di chiusura delle indagini, di chiedere interrogatorio o di presentare al pm memorie difensive.
L’affido diretto del servizio riscossione Ici e Tarsu alla società Soget, per conto del comune , per l’accusa è direttamente legato all’assunzione a tempo indeterminato presso la Soget del figlio del sindaco, Roberto Mauri. Le due cose – affidamento del servizio, assunzione del figlio del primo cittadino – per gli inquirenti sarebbero, dunque, un chiaro “do ut des” di cui si sarebbe macchiato il sindaco Mauri con l’accordo della Soget.
Il gip, di fronte alla richiesta cautelare avanzata dalla Procura, articolata in un ampio materiale probatorio, ha però rigettato il provvedimento, credendo alla buona fede del sindaco Mauri, ed in assenza di prova di contatti materiali con la responsabile Soget e in ragione della mancata cognizione della norma amministrativa.
Il Pm Roberto Lenza, che coordina l’inchiesta affidata ai carabinieri della sezione Pg del luogotenente Santaniello, ha impugnato il rigetto appellandosi al Riesame, che disporrà, dopo il vaglio della vicenda, se accogliere o meno l’istanza dell’accusa o confermare, invece, il provvedimento del giudice delle indagini preliminari.(fonte: a.t.g. – lacittà)