In più di duemila, ieri, per dare l’ultimo saluto a Roberto Longobardi, morto a causa dell’esplosione dell’abitazione del fratello Mimmo, dove era stata allestita una produzione di fuochi d’artificio. Durante il rito funebre, officiato nella Chiesa di SantaMaria di Costantinopoli, sulla bara la maglietta numero 4, con la quale giocava insieme ai suoi amici.
Erano da poco passate le 14.00, quando un Sabato di pioggia e cielo grigio, si sentono le sirene di Ambulanze del 118 della Castello, Vigili del Fuoco del distaccamento di Nocera Inferiore e Carabinieri agli ordini del Comandante Egidio Valcaccia correre sul luogo della tragedia appena consumata. In un'abitazione in via Cimitero vecchio alle pendici del Monte Taccaro, è li che gli uomini dei soccorsi arrivano tempestivamente.
Tra le macerie il corpo di Roberto, dilaniato, scene che rimangono impresse nella memoria di chi era presente in quell’attimo. Dai primi accertamenti dei Carabinieri e dei Vigili del Fuoco, l’uomo stava preparando dei fuochi di artificio e all’improvviso una forte esplosione, che ha causato la distruzione di un’ala della casa rurale di proprietà; salvi per caso moglie e figlioletto di circa un mese, che al momento della deflagrazione si trovavano dai suoi suoceri.
La tragedia si era appena consumata, ma un’altra stava per consumarsi, ma solo grazie al tempestivo intervento dei vicini di casa, in un attimo hanno visto penzolare alla corda, il fratello Mimmo, che giunto sul luogo della sciagura, essendo il primo a trovarsi di fronte alle macerie fumanti, ha capito subito che per il fratello Roberto non c’era più nulla da fare. Preso dalla disperazione si è diretto nel retro dell’abitazione, ha rovistato nella baracca usata come deposito e ha trovato una corda.
Una corda per Mimmo, come unica via di fuga da tanto dolore. Lo hanno tirato giù esanime strappandolo alla morte, tutto questo mentre altri operatori del 118, insieme con i carabinieri e i vigili del fuoco, recuperavano il corpo dilaniato del fratello. Domenico, caricato su un’ambulanza è stato trasferito all’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore, lotta per la vita nel reparto di rianimazione dove i medici cercano di salvarlo.
Arrivano i tanti commenti in queste ore sul social network FACEBOOK, frasi e saluti per Roberto Longobardi nel suo profilo, amici, conoscenti e tanti altri, anche chi non lo ha mai conosciuto. JeanFranck Parlati