di JeanFranck Parlati – Ad Angri, nelle sale del Palazzo Doria si terrà fino a venerdì 30 giugno 2017 la mostra dedicata al grande archeologo Amedeo Maiuri.
Una rivisitazione della sue opere, i suoi scritti, le sue attente valutazioni sui dialetti e le sintesi dei linguaggi parlati dalle genti della Valle del Sarno. Un viaggio nel tempo con uno dei più importanti archeologi del XX secolo, cui si devono fondamentali ricerche in Italia e in Grecia e l’applicazione di metodologie moderne ai più importanti scavi tra Pompei ed Ercolano.
L’esposizione – organizzata dal Comune di Angri, dall’associazione Panacea, dall’Università “Suor Orsola Benincasa” di Napoli, a cura di Umberto Pappalardo, docente di Antichità Pompeiane, e con il contributo di Rosaria Ciardiello, Laura Del Verme e Pio Manzo, dall’associazione “Doria Art” e dal “Centro Internazionale Studi Pompeiani” – mostrerà importati documenti delle attività di scavo e di ricerca dell’archeologo, provenienti dal “Fondo Maiuri” conservato nel “Centro Internazionale di Studi Pompeiani” di Palazzo Fusco a Pompei.