La città si mobilita per scongiurare la chiusura della casa famiglia “Rosamunda” e dopo l’appello lanciato dal presidente dell’associazione “L’approdo”, Eduardo Ficca, ora scendono in campo cittadini e mondo della politica che lanciano un segnale unanime scevro dai colori politici. La struttura rientrerebbe nel piano dei tagli che l’Asl salernitana intende portare avanti per limitare i costi di gestione.
La casa famiglia ha una capienza estesa a dieci posti ma al momento sono sette le persone ospitate e curate dal personale specializzato che ogni giorno si prendere cura di persone che hanno nella struttura un punto di riferimento.
“La riduzione dei costi quanto vale in termini di salute e serenità per le persone che ci vivono e le loro famiglie?”, si interroga il consigliere comunale Giuseppe Del Sorbo che richiama l’attenzione dei colleghi e della società civile angrese. “Mi appello commissario prefettizio Alessandro Valeri affinché contatti i vertici dell’Asl e con loro trovi una soluzione alternativa alla chiusura e che tuteli gli ospiti di quella struttura, tuteli chi in quella casa ha trovato un minimo di serenità e chi in quel “nucleo familiare” cerca di riprendere in mano la propria vita”, dichiara Del Sorbo.
L’esortazione è di investire i rappresentati politici e istituzionali della città affinché si eviti la chiusura della casa famiglia che danni opera sul territorio garantendo prestazioni e servizi apprezzati dai familiari delle persone che sono ospitate presso la casa di via Crocifisso.
“Il mio mio appello va inoltre alle associazioni locali e alle forze politiche – conclude il consigliere Giuseppe Del Sorbo – insieme e senza divisioni, per tutelare la dignità degli “ultimi”. Negli anni passati l’Asl aveva già proposto la cessazione delle attività della casa famiglia “Rosamunda”, una decisione che fu procrastinata garantendo la continuità delle attività e le cure alle persone che hanno difficoltà”.