Lo stato di salute dei monti Lattari attira l’attenzione e alimenta la preoccupazione della comunità doriana. Le abbondanti piogge che stanno colpendo il territorio hanno contribuito ad innalzare la soglia di attenzione dei cittadini che abitano nella zona pedemontana dove è ancora vivo e forte il ricordo degli episodi che hanno messo in ginocchio la città due anni fa.
Gli smottamenti registrati nella zona di Casalanario e la colata di fango che invase le strade del centro cittadino non saranno dimenticati facilmente dagli angresi.
Negli anni sono stati effettuati lavori di disostruzione e accurata pulizia di alcuni tratti dell’alveo ma negli ultimi mesi non si registrano azioni da parte degli enti preposti a monitorare lo stato di salute della montagna.
La scorsa settimana, complice lo stato di allerta meteo, la triade commissariale che guida il Comune ha approfondito le verifiche circa le funzioni e i compiti del Centro Operativo Comunale (C.O.C.).
In particolare il sub-commissario Roberto Amantea ha disposto una riunione di confronto e tecnico-programmatica convocando tutti gli operatori e funzionari che hanno responsabilità e funzioni in caso di emergenza.
Nell’ultima settimana gli agenti della Polizia Locale e della Protezione Civile del Comune si sono coordinati per affrontare le emergenze nelle zone allagate a valle della Statale 18 facendosi trovare pronti a supportare le richieste di aiuto dei cittadini in difficoltà.
In tema di emergenza e soccorso il commissario straordinario Valeri sta lavorando all’istituzione di una sede unica dove poter far confluire tutti i mezzi di soccorso e le unità operative che operano sul territorio comunale.
Una sede unica per la Protezione Civile del Comune, la Pubblica assistenza “Città di Angri” e il comitato Agro della Croce Rossa Italiana che potrebbero essere ospitate nel bene confiscato di via Stabia.