Il confronto tra un gruppo imprenditoriale napoletano e il sindaco Cosimo Ferraioli per l’affidamento ai privati del Palazzo Doria ha originato fibrillazione nella comunità doriana con la dura reazione dei cittadini che hanno condannato la volontà dell’amministrazione comunale di valutare una eventuale concessione ai privati della monumentale struttura.
A spingere il governo locale all’affidamento sarebbero i costi relativi alla gestione dello storico palazzo che ha ospitato i Doria con una somma erogata ogni anno dal Comune che supera di poco i 30mila euro.
L’incontro tra le parti viene etichettato come esplorativo con un primo contatto tra il gruppo napoletano e gli esponenti dell’amministrazione comunale angrese che hanno ascoltato le proposte dei privati che hanno esperienza nel settore della gestione di antiche ville e palazzi utilizzati per eventi.
Un confronto serrato nel corso del quale, stando alle notizie trapelata, sindaco e amministratori presenti avrebbero appreso con interesse i propositi dei privati per un nuovo utilizzo del palazzo Doria che sarebbe destinato ad eventi con finalità finanziarie.
“Ricordo che negli anni passati nel corso di una seduta del consiglio comunale incalzai il sindaco Ferraioli sulla vicenda relativa ad un eventuale affidamento del nostro castello ai privati – commenta Eugenio Lato – messo alla stretto affermò che rispetto ad un interessamento di investitori sarebbe stato messo il tappeto rosso e il castello si poteva privatizzare”.
I lavori cominciati l’anno scorso hanno contribuito a rinnovare la facciata esterna dello storico monumento e a rinforzare l’intera struttura. L’importo dei lavori è di 950mila euro ottenuti dal Comune doriano attraverso finanziamenti della Regione Campania nell’anno 2012.
Il progetto interessa il risanamento strutturale dell’intero monumento prestando la massima attenzione alle opere custodite e agli affreschi che ancora adornano le stanze del Castello la cui costruzione risale al 1290.
“L’onda di privatizzare riporta al 2007 ad un’altra amministrazione comunale che ha avuto la volontà ferrea di privatizzare ed esternalizzare servizi e strutture comunali – chiosa Lato – a delle aziende che sono poi risultate essere molte volte vicine ad interessi prettamente personali e non per il bene della comunità, a volte, credo che ci sia proprio la volontà per mostrarsi incapaci per giustificare l’eventuale privatizzazione. Queste persone devono stare fuori dalla politica!”.