Bocche cucite tra gli esponenti politici in merito alla situazione che ha portato alla rimozione della teca contenente la statua di San Giovanni Battista in villa comunale. All’indomani della singolare vicenda c’è un palpabile imbarazzo tra i componenti dell’amministrazione comunale.
Il velo di mistero che avvolge il tutto ha contribuito a indurre al silenzio alimentando un disagio reso ancora più evidente dalla pioggia di commenti lasciati dai cittadini.
L’amarezza degli organizzatori che hanno affidato ad una nota il proprio disappunto, resta, al momento, l’unica fonte dalla quale emergono dati di fatto circa la rimozione del simulacro del Battista.
Il posizionamento della teca nei Giardini di Villa Doria non avrebbe goduto di autorizzazioni rilasciate dalle autorità competenti e non solo della Soprintendenza ai Beni Culturali di Salerno – Avellino.
Nel corso dell’iter procedurale ci sono state delle leggerezze al punto da obbligare le autorità ad intimare ai promotori dell’iniziativa la necessità di rimuovere la teca.
Maggioranza e opposizione si sono trincerate nel silenzio, forse, per evitare di prendere posizione rispetto ad una vicenda che da un lato, maggioranza, mette in risalto l’ennesima falla amministrativa del governo Ferraioli, mentre sul fronte della minoranza mancano, probabilmente, le opportune conoscenze legate al percorso procedurale in seno al Comune di Angri.
La collocazione di opere all’interno della villa comunale non è nuova ad essere sorgente di polemiche è capitato qualche anno addietro anche all’associazione “Circolo delle Arti” che si è fatto promotrice di installare sulle aiuole opere d’arte realizzate da artisti angresi e non solo.
“Mi dispiace che le aspettative di un gruppo di ragazzi angresi siano state disattese, ma ancor di più mi dispiace perché loro non hanno colpe – spiega Carmine Lanzieri Battaglia del “Circolo delle Arti” – questo gruppo di giovani cittadini, in perfetta buona fede e nel pieno possesso delle loro pacifiche intenzioni, hanno proposto e realizzato il loro progetto: posizionare nella villa una statua di San Giovanni. Le colpe, se vogliamo trovarne in questo contesto, sono da ricercarsi tra chi, nel pieno possesso delle proprie incompetenze amministrative (dolose o colpose), ha fatto credere a tutti loro che basta avere fede, credere, combattere, per ottenere qualsiasi cosa. Nella realtà non è così, ci vuole innanzitutto rispetto, delle regole, delle persone, dei luoghi. A nulla serve poi incolpare fantomatici “politici falliti”. Purtroppo c’è chi è sempre in campagna elettorale e da buon contadino, pensa di raccogliere il consenso popolare come fossero pomodori per farne le conserve”.