“La decisione di vietare le cerimonie religiose, andrebbe rivisitata – commenta il consigliere comunale Domenico D’Auria – son passati ormai due anni dall’inizio della pandemia, una pandemia che ci ha snaturato dalla festa del santo patrono, che ha cambiato le nostre abitudini, che ormai convive con noi. E l’adattarsi alla stessa dovrebbe far riflettere su queste prese di posizioni. Sia chiaro, non sono miope di fronte ad una possibilità di contagio, ma non colgo il senso di imporre divieti sui riti religiosi e non su quelli civili, per di più quando si tratta di una manifestazione religiosa che si terrà in un periodo semi-estivo, in cui il virus riesce quasi a debellarsi, avendo una carica virale minore”.
La preoccupazione per eventuali contagi e la riflessione invocata dalla componente religiosa sulla guerra sono alla base della scelta di vietare le processioni nell’area di competenza della Diocesi Nocera-Sarno.
“Tutti gli angresi desiderano guardare il santo passare per la città, fare una donazione al comitato che con la stessa energia da anni porta avanti una cerimonia così importante, ritrovare la speranza in un periodo così buio. Non è una semplice festa!”, conclude D’Auria.