La documentazione relativa ai beni confiscati e altri provvedimenti emessi da alcuni uffici di palazzo di città sono finiti nelle rete dei controlli della Guardia di Finanza che la scorsa settimana ha avviato controlli ai progetti Pnrr e agli atti relativi alla gestione dei beni assegnati al Comune di Angri dall’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.
La gestione dei beni confiscati si arricchisce di ulteriori elementi al termine di un iter di assegnazione che si trascina da diversi anni e che la scorsa settimana si è bloccato sul punto di procedere alla concessione dei locali ai gruppi associativi che avevano inoltrato istanza e superato le diverse fasi di verifica.
La vicenda ha creato notevole imbarazzo presso la sede municipale e nonostante le versioni ufficiali siano imperniate alla diplomazia la componente politica non ha metabolizzato la risultante di un percorso procedurale atteso da anni.
“La Commissione interna, costituita per la valutazione delle proposte pervenute a seguito di pubblicazione di apposito bando pubblico, per la valutazione delle proposte di assegnazione dei locali confiscati avanzate da associazioni, ha rilevato, nell’ambito dell’attività valutativa, alcune incongruenze nel bando stesso rispetto alle linee guida inviando gli atti al Rup che ha provveduto a ripubblicare il bando stesso immediatamente”, spiega il sindaco Cosimo Ferraioli.
Ad un passo dal completamento delle procedure la commissione formata dal presidente Marco Previdera e dai componenti Michele Grimaldi e Manuela Vitale “ha rilevato che tra le prescrizioni (tra l’altro a pena di esclusione) non figura quello relativo alle spese previste pur essendo pur essendo, questo, un rilevante elemento riportato nella griglia di valutazione, alla terza voce degli elementi che la compongono (“…somma investita nella ristrutturazione, adeguamento funzionale e allestimenti del bene”).