Il successo con la Palmese porta la griffe di Fabio Longo ma la prestazione del collettivo resta l’elemento più rilevante di una domenica in cui l’Angri in un sol colpo ha centrato la prima vittoria dinanzi al proprio pubblico e archiviato il sortilegio che vedeva i doriani soccombere in occasione delle sfide con i rossoneri.
Il canonico 4-3-3 ordito da Liquidato ha generato gli effetti sperati in una partita dal ritmo intenso nella prima parte con due compagini che si sono affrontate senza timori.
I grigiorossi hanno avuto la meglio e piazzato il colpo nella fase nevralgica della partita pur evidenziando un predominio territoriale nella prima mezz’ora con Palmieri che ha messo in affanno la difesa vesuviana, con un Herrera in cabina di regia tornato ai livelli della passata stagione e con Picascia tornato nel ruolo naturale di esterno sinistro a spingere e difendere con applicazione.
La rete del raddoppio è arrivata a pochi giri di lancette dall’inizio della ripresa e nel momento in cui la Palmese stava creando pressione nella trequarti angrese.
La rete del raddoppio, con un’incornata di Longo, è figlia di uno schema provato più volte nel corso della settimana con un preciso traversone di Picascia che ha invitato il numero nove a nozze. Il sigillo sulla gara ha consentito ai doriani di gestire la gara ma allo stesso tempo di abbassare il ritmo e favorire le giocate degli ospiti che sono andati vicino al gol colpendo per due volte la traversa.
Da segnalare nella giornata che sancisce il ritorno alla vittoria al “Novi” l’esordio del portiere Palladino, provvidenziale in diverse circostanze, e di Grieco classe 2005.