Il nuovo plesso della scuola “Galvani – Opromolla” ha ricevuto la visita di ignoti nella serata di martedì che si sono introdotti forzando una porta nell’area situata alle spalle dell’ingresso principale di via Dante Alighieri.
Magro il bottino dei ladri che a quanto emerge hanno portato via solo la catena con la quale la porta era tenuta chiusa. I malviventi magari si aspettavano di poter fare razzia di computer e altri dispositivi elettronici ma la scuola, nonostante l’apertura avvenuta lo scorso 11 settembre, non ha ancora nessun tipo di supporto tecnico considerato che non c’è alcuna alcuna connessione telematica che copre il nuovo istituto.
Una situazione che nella circostanza ha avuto effetti sperati perché ha reso vano il tentativo dei delinquenti di rubare supporti didattici ma allo stesso tempo evidenzia i gravi ritardi e le lacune che investono la funzionalità di un plesso la cui apertura è avvenuta 25 anni dopo la posa della prima pietra.
L’episodio dell’altra sera potrebbe rivelarsi essenziale per indurre l’amministrazione comunale a correre ai ripari garantendo una maggiore sicurezza della struttura scolastica posizionata in una zona spesso oggetti di atti vandalici. I sistemi di sicurezza sono minimi considerato che la scuola lamenta anche una mancanza di un sistema di videosorveglianza che potrebbe rivelarsi un deterrente per i malintenzionati.
Subito dopo il suono della prima campanella i vertici dell’istituzione scolastica e il personale docente avevano sottolineato l’urgenza di dotare il plesso di misure di sicurezza reclamando anche l’installazione di grate alle finestre dei piani inferiori.
Al momento, però, non si registrano provvedimenti in grado di ostacolare la visita di ladri o vandali. Altro nodo da sciogliere interessa le condizioni in cui versa la scuola che ospita i ragazzi dell’ex plesso “Opromolla”.
L’assenza di linea telefonica e relativa connessione ad internet sta contribuendo ad allungare i tempi per il trasferimento della segreteria della scuola che attualmente è ubicata in via Stabia presso i locali della scuola media “Don Enrico Smaldone”. Tanti i docenti costretti a fare lezione con modalità alternative e dispositivi personali considerato che l’assenza di connessione non consente l’utilizzo nemmeno della lavagna interattiva multimediale. La risultante di differenti mancanze pone un serio interrogativo circa la scelta del governo cittadino di consegnare una struttura che necessita, ad oggi, ancora di vari interventi per renderla funzionale a regime.