Quella che leggerete è una storia intrisa di emozioni che si articolano tra paura, sofferenza e gioia vissute da Gianluca Giordano, un ragazzo di 17 anni della nostra città.
In piena adolescenza i pensieri dovrebbero essere esclusivamente incentrati sui sogni, sullo studio o sulle prime fibrillazioni sentimentali, invece, la vicenda di Gianluca non è unica nel suo genere, purtroppo, e spesso ci riporta a vissuti che appartengono a tanti conoscenti e familiari che si ritrovano a combattere per la vita.
La giovane età, l’esuberanza dell’adolescenza, la gioia di esserci, il calore della famiglia e il ritrovato sorriso hanno esortato Gianluca a voler raccontare il suo percorso, con garbo ed eleganza, trovando la sensibilità di usare parole chiare ed esaustive nel suo scritto che ha, come lui stesso scrive, lo scopo di voler dar coraggio a chi sta affrontando il medesimo percorso.
“Nella metà di giugno di quest’anno purtroppo ho avuto una notizia che nessuno dovrebbe mai ricevere, quella di essere affetto dal cancro.
Così, all’improvviso, la mia vita si è completamente stravolta. Visite su visite, ospedali su ospedali, esami su esami fino ad arrviare al 17 luglio quando iniziai il primo ciclo di chemio. Il mio organismo a stento riuscì a reggere questa terapia così pesante e il più delle volte stavo molto male. E così, quella che dovrebbe essere l’estate della spensieratezza, si trasforma in quella più brutta della mia vita.
Non posso uscire, non posso andare al mare o in piscina e soprattutto non posso incontrare i miei amici. Il tempo passa, le terapie continuano ma arriviamo al 10 ottobre quando mi dicono che finalmente ho terminato le chemioterapie, non mi sembrava vero. In un altro reparto mi aspettavano le radioterapie ma fortunatamente la parte più brutta credo sia passata.
La battaglia continua e, per 17 giorni consecutivi, mi sono sottoposto alle radioterapie. Incredibilmente giunge il 13 novembre…ho terminato tutto!
Quest’esperienza mi ha fatto crescere così in fretta che, d’ora in poi, niente e nessuno riuscirà a buttarmi giù”.