Resta ancora aperta la vicenda relativa agli avvisi di accertamento IMU per le aree fabbricabili inviati da una società privata per conto del Comune di Angri. La comunicazione è arrivata ad oltre mille nuclei familiari che hanno dovuto fronteggiare le esose richieste.
Una situazione che ha spinto nelle passate settimane l’amministrazione comunale a dare vita ad un incontro pubblico con cittadini e professionisti del settore che hanno avanzato diversi interrogativi sulle richieste inoltrate dall’ufficio tributi e dalla società affidataria della revisione e dell’adeguamento del valore delle aree fabbricabili ai fini IMU, “Kibernetes Srl”.
La discussione è stata anche al centro di un’interrogazione consiliare presentata dal gruppo “Progettiamo Angri” rappresentato da Caterina Barba, Roberta D’Antonio e Domenico D’Auria.
“Riteniamo irresponsabile notificare 2500 atti in un mese a circa 1500 famiglie che dovranno sborsare un milione e mezzo di euro di cui 340 mila euro di sanzioni ed interessi che potevano essere risparmiati ai contribuenti vista l’inadempienza dell’ente rispetto alla mancata comunicazione dell’intervenuta edificabilità dei terreni a seguito del Puc adottato nel 2016 – spiega il consigliere Domenico D’Auria – la totalità dei contribuenti sono evidentemente in buona fede rispetto ad una amministrazione che è rimasta dormiente per sette anni rinunciando anche ad incassare regolarmente un tributo dovuto sin dal 2017. Questi solo alcuni dei motivi per cui come avevamo anticipato la maggior parte degli accertamenti IMU sono stati oggetto di istanza in autotutela o accertamento con adesione perché tutti da rivedere ma purtroppo le risposte richieste non sono pervenute. Ne chiederemo conto alla commissione sviluppo che si era impegnata in assemblea pubblica a chiarire tutto”, ha precisato D’Auria.
E, intanto nell’ultima seduta del civico consesso la maggioranza, attraverso il consigliere della civica “Noi con Cosimo”, Catello Palumbo, ha rappresentato la disponibilità a valutare ulteriori approfondimenti. “Non ho ancora letto la relazione presentata dagli uffici di competenza – ha dichiarato Palumbo – ma posso già confermare che qualora non ci siano stati interventi che vanno nella direzione di quanto espresso nella riunione pubblica saremo pronti, come commissione, a prendere in esame eventuali accorgimenti”.