Per certe persone la vergogna non ha limiti. Chi è abituato a fregarsene delle opinioni degli altri, forse nemmeno se ne accorge più, se commette delle azioni vergognose: non arrossisce, non ha sudorazione eccessiva, non ha il battito del cuore ballerino.
Eppure il disagio, di fronte a certi comportamenti, dovrebbe essere (e per la maggior parte di noi lo è), la cartina di tornasole del turbinio di sentimenti causati dalle conseguenze delle nostre azioni inopportune. Ma questo, per l’appunto, è vero solo per gran parte delle persone, per altri, e mi riferisco ai “politici” amministratori, non funziona così. Malgrado vengano sbugiardati praticamente ogni giorno, continuano imperterriti a sostenere tesi ed opinioni con una faccia di bronzo degna dei protagonisti delle “simpatiche canaglie” di Hal Roach.
Accumulano brutte figure derivanti da decisioni scellerate e reiterate nel tempo, si arroccano dietro le loro scelte e, arrampicandosi sugli specchi, pretendono che noi si accetti ogni conseguenza delle loro azioni. Vergogna!
Dai progetti faraonici scomparsi nel fumo delle chiacchiere, ai fondi per il commercio perduti nelle pieghe della burocrazia cittadina; dalla sciagurata gestione del cantiere di Corso Italia, alla recentissima batosta ricevuta con le sentenze contro gli accertamenti IMU sui terreni edificabili: una “Caporetto” istituzionale che non ha eguali.
Eppure continuano a guardare fisso negli obiettivi delle videocamere, insistono nel sostenere la bontà delle loro scelte, perorano tesi cervellotiche e ci obbligano a “sopravvivere” in un paese che non è più il nostro.
Ogni tanto il “croupier” mescola le carte, nel vano tentativo di buttare fumo negli occhi di chi lamenta la scarsa esperienza e competenza dei giocatori seduti al tavolo della giunta comunale, ma in sostanza nulla cambia: se per i grillini “uno vale uno”, per il nostro primo cittadino, un nome vale l’altro, in un tourbillon di cariche e di scarica-barile. Ci saranno ancora due anni ed oltre di vergogna, fino alla prossima consiliatura, perché nel frattempo nulla cambierà, semplicemente perché nessuno ha interesse che qualcosa cambi.
Ce n’è stata la possibilità a suo tempo, ma non vi è stata intenzione. Pervicacemente gli elettori preferirono mantenere uno statu-quo di inettitudine che sinceramente non era né comprensibile né accettabile allora, figuriamoci nel prossimo futuro. Siccome la vergogna (secondo la moderna psicologia – fonte Google) è un’emozione che si apprende, sviluppandosi con la crescita dell’individuo ed a seguito dell’interazione sociale, speriamo che i nostri futuri amministratori siano muniti di senso del pudore, da contrapporre alla sfacciataggine di chi fino ad ora ha occupato malauguratamente, gli scranni del potere cittadino.