Servizio Pippo della Corte – A due settimane dal voto si attende la convocazione del primo Consiglio comunale. L'assise potrebbe riunirsi la prossima settimana quando rientrerà anche il consigliere comunale Daniele Selvino, operato in questi giorni. Gli eletti sono venti. Dovranno essere surrogati nelle proprie funzioni sia Gianfranco D'Antonio nominato vicesindaco, che Giacomo Sorrentino nominato assessore. Subentreranno rispettivamente Bonaventura Manzo e Alfonso Conte.
La prima adunanza comprende: le sedute riservate alla convalida degli eletti, la comunicazione del sindaco in ordine alla nomina della giunta e l’elezione del presidente del Consiglio comunale. Secondo quanto riportato dallo statuto: "La seduta è convocata dal sindaco neo eletto e presieduta dal consigliere anziano fino alla elezione del presidente". Ed ancora: "Il consigliere anziano è il consigliere che nella elezione a tale carica ha conseguito il maggior numero di voti, sommando ai voti di preferenza quelli della lista di appartenenza".
Nel caso cittadino e facendo le debite somme il consigliere anziano è Arturo Sorrentino che ha ottenuto 540 voti e la sua lista 1768. Il partito più votato è stato, invece, l'Udc con 1816 voti e il suo capolista Nordino Fiorelli ha ottenuto 402 preferenze. Novanta voti, quindi, separano il medico di base dalla funzione che ha svolto per due anni: a patto che non venga scelto dai consiglieri comunali a scrutinio segreto.
E' infatti riportato nello statuto: "Il Consiglio comunale è presieduto da un presidente eletto tra i consiglieri con votazione segreta a maggioranza dei tre quarti dei consiglieri assegnati all’Ente. Qualora tale maggioranza non sia raggiunta, è indetta una ulteriore votazione in una successiva seduta da tenersi entro venti giorni, se neppure nella seconda votazione si raggiunge il quorum dei tre quarti, il presidente è eletto se ottiene il voto favorevole della maggioranza assoluta dei consiglieri assegnati in una terza seduta da tenersi comunque entro venti giorni dalla seduta precedente".
Il voto segreto potrebbe quindi essere detrminante. Infine, è da sottolinerare che "il vice presidente non deve essere espressione della coalizione politica cui appartiene il presidente". Ciò per ovvie ragioni di equilibri politici ed amministrativi consentendo anche all'opposizione di avere un ruolo istituzionale di garanzia e di rilievo. Non sarebbe escluso il coinvolgimento di un consigliere di esperienza.